domenica 31 luglio 2011

BRUCE LEE FOTO

FOTO DI BRUCE LEE, DURANTE ALCUNI ALLENAMENTI....










INTERVISTA A BRUCE LEE
Per tracciare un profilo di Bruce Lee,l’eroe cinematografico del Kung Fu,è interessante riportare alcuni brani di un’intervista effettuata in California nell’agosto del 1965, negli studi televisivi della TC Fox.
“Il mio nome è Bruce Lee, sono nato a San Francisco il 27 novembre 1940 e ho iniziato a lavorare nel cinema di Hong Kong a 6 anni. Nel 1958 sono venuto in America a studiare Filosofia. Il mio nome cinese è Li Jun Fam, ma sin da piccolo ho avuto il soprannome di Piccolo Drago Li”.
Lei sostiene che il karate o il Judo non sono le migliori arti marziali orientali. Voglio perciò domandarle quale ritiene lo sia.
Personalmente, ritengo il Kun Fu (Bruce preferiva la pronuncia cantonese Gung Fu a quella della Cina del nord, Kung Fu) un’arte marziale molto fine ed efficace. Questo stile lo si può considerare come un precursore del Judo e del Karate, ma più perfetto di tali metodi, La natura del Gung Fu è di per se ricca  di fluidità e di continuo movimento: non t fermi dopo aver ultimato un’azione. Per far capire meglio il mio concetto posso dire che il Gung Fu è come l’acqua. Perché l’acqua è l’elemento più cedevole e delicato del mondo, ma può infilarsi ovunque. Possiamo prenderla a pugni, o sguazzarci senza farci male: se la versi in un bicchiere o in una tazza, si modella come il bicchiere o la tazza. Noi studenti del Gung Fu teniamo bene a mente questo principio: essere morbidi e liberi come l’acqua e reagire appropriatamente”.
  Che differenza esiste fra un pugno di Karate e uno di Gung Fu?
“Il primo è come un colpo di bastone. Invece, un colpo di Gung Fu è paragonabile a una frustata con una catena che abbia attaccata, all’altra estremità una palla di ferro”.
 Lei sostiene che il Judo fa un uso sovrabbondante di rituali, movimenti e prese, mentre la sua arte è più semplice e diretta. Un esempio?
“Il Gung Fu è diverso: se un uomo vi blocca dietro, esso vi insegna come liberarvi semplicemente pestando il suo piede col tallone. Naturalmente potete anche imparare tutte quelle belle tecniche di Judo che si leggono sui libri, e poi magari fare una bella figura mostrandole agli amici. Ma il combattimento reale è un’altra cosa. Il Gung Fu insegna come affrontare i problemi nel modo più diretto, semplice ed efficace”.
 Bene! Dopo quanto ci ha detto, saremmo curiosi di vedere qualche altro esempio.
“Di solito il Gung Fu lo si può praticare da soli. Esso trae origine in gran parte dal movimento degli animali: questa è la Gru! (imitando il maestoso planare di una gru al suolo seguito da una serie di movimenti di grande fascino)… E questa è la tigre… Il primo movimento imita l’incedere della tigre, e tu puoi usare le tue dita ad artiglio per attaccare il volto del nemico…”



BODHIDARMA - IL KUNG FU INCONTRA IL BUDDHISMO CHAN (ZEN)

Bodhidarma (nome indiano), Damo (nome cinese) o Daruma (nome giapponese) è una figura ancora poco chiara da un punto di vista storico e ancora oggi argomonto di discussione di storici e sinologi.

Monaco Budhista Chan di origine probabilmente indiana, egli arrivò al Tempio Shaolin verso il 520 D.C. e durante la convivenza con i famosi monaci si rese conto che i loro estenuanti esercizi fisici erano talmente duri che risultavano controproducenti. Egli introdusse quindi la meditazione zen ed alcuni esercizi tipici dello Yoga indiano alle normali pratiche di allenamento dei monaci.

Questa sinergia tra allenamenti fisici intensi e meditazione si rivelò una potente soluzione al decadimento psicofisico dei guerrieri Shaolin rendendoli completi anche da un punto di vista spirituale e mentale. Fu in questo contesto che nacquero probabilmente le prime forme di Qi Gong e di esercizi non solo volti al potenziamento fisico.

A Bodhidarma fu attribuita una sequenza di esercizi denominata 'Shi Ba Lo Han' ovvero 'Le 18 tecniche dei discepoli del Buddha' probabile sequenza primordiale delle tecniche dello stile Shaolin del Nord.
Schema diffusioni arti marziali

KUNG FU - ORIGINE DI TUTTE LE ARTI MARZIALI

Una classica domanda che ci si pone quando si parla di Arti Marziali in senso lato, è
dove e quando queste abbiano avuto origine.
Dove?
La risposta, ormai accettata anche dai praticanti filo-nipponici, è che le arti marziali abbiano visto i loro albori in CINA ed in particolar modo si tende ad localizzare il fulcro principale di queste attività primordiali nella regione settentrionale di Henan sui monti Songshan dove si trovava l'ormai famosissimo Monastero Shaolin Si (cliccare per vedere la mappa) del quale oggi abbiamo soltanto una ricostruzione di epoca molto più recente.(cliccare per vedere la mappa) del quale oggi abbiamo soltanto una ricostruzione di epoca molto più recente.

Quando?La leggenda vuole che le prime forme di lotta a mani nude risalissero addirittura all'epoca cui regnava il mitico imperatore Huang Di (dal 2698 al 2599 a.c.) detto 'Imperatore Giallo' e considerato il progenitore degli Han ovvero del popolo cinese (la lingua cinese mandarino si dice infatti 'Han Yu' ovvero ligua degli Han).

In realtà però le prime vere e proprie notizie storiche sulla diffusione delle arti marziali primordiali risalgono al periodo della dinastia 'Chou'  (11° - 3° secolo A.C.) nel quale visse il famoso Maestro di pensiero: Confucio.

Egli infatti invitava i giovani non solo allo studio ma anche alla pratica di nobili arti prime tra tutte il tiro con l'arco e le corse con i carri da guerra.
Le continue lotte tra i feudatari fecero si che si cominciasse ad affermare una sorta di specializzazione nel combattere e sotto il nome di Wu Yi (arte marziale) o Chi Chi (colpire con abilità) si affermarono numerose forme di lotta a mani nude tipo pugilato e con la spada tipo scherma.
Sempre in questa epoca un altro personaggio importante per lo sviluppo delle arti marziali fu senza dubbio il filosofo Sun Zi famoso per il trattato 'L'arte della Guerra', manuale tecnico e strategico studiato e applicato  fino all'epoca moderna per affrontare il nemico oltre che nelle guerre anche nel combattimento singolo.
Si dice che lo stile progenitore del kung fu Shaolin, dal quale successivamente si sarebbero originate tutte le arti marziali, sia quello codificato nel primo secolo D.C. da un Maestro di nome Guo Yi (WG: Kuo I) denominato Chang Shou (mano lunga).
Quando si parla di Arti Marziali e quindi di Kung fu, è impossibile trascurare la figura mitica del Generale Guan Yu.
Durante gli ultimi anni della dinastia Han, un medico Taoista di nome Hua Tuo elaborò una sequenza di esercizi ginnici basata sugli atteggiamenti di cinque animali (Tigre, Scimmia, Orso, Cervo e Gru). Tecniche che ebbero un influenza notevole su tutti i successivi stili di Kung fu.

Il periodo più prospero per l'evoluzione tecnica delle arti marziali fu comunque quello durante le dinastia Tang e Sung periodo nel quale si affermò in modo netto la popolarità del Monastero Shaolin e dei suoi famosi monaci guerrieri. Fu in questo periodo che nacquero anche i primi stili interni o morbidi.
Durante questo periodo visse anche un altro grandissimo personaggio molto importante per l'evoluzione del Kung fu: Yue Fei.

Confucio

Hua Tuo

Huang Di - Imperatore giallo

Ingresso del tempio di shaolin

Yueh Fei

 

KUNG FU - RICERCA DELLA SALUTE E DEL MIGLIORAMENTO PSICOFISICO

Le arti marziali cinesi sono state nei secoli codificate seguendo le leggi delta natura, della fisica, secondo una precisa conoscenza del corpo e dello spirito umani.
Questo ci porta a considerare un secondo aspetto delta pratica del kung fu, quello salutare.
Sarebbe oltremodo stolto divenire bravissimi nell'evitare di essere danneggiati da un avversario per poi auto-danneggiarsi con una pratica scorretta o perseguendo uno stile di vita sbagliato.
Considerazioni come queste portarono probabilmente il grande, mai dimenticato maestro Chang Dsu Yao ad asserire che il kung fu è per un 30% autodifesa e per un 70% salute.
Allenare il kung fu, in accordo con i principi dell'antichissima medicina cinese, che sempre più vengono confermati dalle scienze moderne, è quindi anche un ottimo modo per mantenersi in ottima salute psicofisica; parallelamente a tutti quei vantaggi che può dare qualsiasi disciplina sportiva (condizionamento cardiorespiratorio, eliminazione delle tossine, riequilibrio ormonale, vantaggi per l'apparato muscolo-scheletrico, miglioramento della coordinazione, eccetera), l'accento è posto sulla cura per gli aspetti respiratori ed energetic come per esempio attraverso le pratiche di Qi Gong tipiche degli stili interni.
La sensazione di benessere che si prova dopo un corretto allenamento di kung fu si estende, a lungo andare, anche alle singole azioni di vita quotidiana.
L'allenamento tradizionale, se effettuato con consapevolezza, tende con il tempo a rinforzare articolazioni, muscoli e tendini e sviluppa inizialmente una forza esteriore molto efficace che viene con il passare del tempo e l'aumentare dell'esperienza a trasformarsi in forza interiore e quindi Qi.
Usare il corpo con consapevolezza è uno dei risultati che il kung fu garantisce oltre ad un incremento non indifferente della coordinazione motoria, dell'equilibrio, dell'elasticità e della fiducia in se stessi.
Il kung fu, con i suoi innumerevoli stili offre a chiunque livelli di approccio diversificati in base alle proprie capacità fisiche e ai propri gusti senza nessuna controindicazione.

E' assolutamente importante sapere fin da subito che:
Il kung fu tradizionale non è uno sport ma una pratica artistica antichissima che come tale deve essere approcciata.

Nel kung fu non esitono competizioni obbligate ma esse sono solo un addendum al quale l'allievo può liberamente decidere di non partecipare e queste devono essere interpretate solo come motivi ed incentivi di allenamento senza scopo puramente agonistico.

Nel Kung fu non esistono avversari ma solo compagni di allenamento. Gli obbiettivi dell'allenamento sono esclusivamente quelli di sorpassare e migliorare i propri limiti e non quelli di raggiungere o superare quelli degli altri.
Per imparare il kung fu non esistono scorciatoie o corsi accellerati. La strada da percorrere è quella lunga e si basa esclusivamente sulla pratica costante.
La pratica del kung fu ha un inizio ma non ha una fine. Evitate di intraprendere questa strada se il vostro obbiettivo è quello di raggiungere la cintura nera o un qualunque altro grado. L'unico obbiettivo deve essere quello di migliorare. Il Maestro Chang diceva spesso che raggiungere la vetta di una montagna serve solo per vedere quanto sia alta la montagna successiva.
Questo è kung fu tradizionale.
Col tempo la già citata, continua commistione tra strategia del combattimento, scienza, filosofia e religione ha comportato in molti casi un trascendere il rudimentale scopo della predominanza nello scontro fisico, per puntare a un fine superiore: fu così che molte scuole di kung fu fecero proprio l'ideale della formazione di un individuo completo, in armonia con se stesso e con l'ambiente, in grado di vivere al massimo delle potenzialità umane.

Così il kung fu è divenuto, in Cina, anche un prezioso strumento di educazione e di crescita personale. Il primo dovere di un shih fu, specialmente nei confronti degli allievi più giovani, dovrebbe essere proprio fornire un'educazione che aiuti a crescere persone complete e migliori. In Cina, infatti, non era desueto che le famiglie affidassero, a tale scopo, un figlio a un maestro di kung fu.

Così, per riassumere, prima di divenire un vero shih fu (maestro/padre), dovrete avere acquisito conoscenze accurate in vari campi dell'umano sapere: dalla medicina alla psicologia, alla pedagogia; ma anche la fisica, la chimica (ciò che un tempo si chiamava alchimia) e le scienze naturali, senza trascurare le belle arti e la letteratura, essenziali per un reale arricchimento e un'evoluzione dello spirito umano: molti maestri sono stati ottimi calligrafi, pittori, poeti o musicisti. Tradizionalmente, l'ideale confuciano voleva il guerriero esperto sia di arti militari (wu) che di letteratura (wen). Ciò non significa, comunque, che la storia del kung fu sia stata costellata solo di grandi eruditi: non era tanto il livello di cultura raggiunto, quanto la disposizione, la qualità dell'animo.

Oggi, un po' in tutto il mondo, giovani e meno giovani, donne e uomini si accostano al kung fu per svariate ragioni. Spesso la motivazione può essere un'insicurezza più o meno profonda, che non deve costituire fonte di vergogna, giacché si tratta di un ruolo che il kung fu ha svolto praticamente da sempre, sia nel suo aspetto fisico che in quello psichico o spirituale.

KUNG FU - NOBILE E ANTICA ARTE DI DIFESA

Il kung fu è primariamente un modo di combattere di origine cinese; al suo interno sono racchiuse tutte le arti marziali cinesi Interne ed Esterne (es: Tai Ji Quan, Ba Ji Quan, Meihua Quan, Xing Yi Quan, Ba Gua Zhuang, Tang Lang Quan, ecc).

Per millenni, e nelle più svariate condizioni storiche e sociali, i cinesi hanno utilizzato il Gong Fu per lottare, conquistare e difendersi, non di rado anche a scapito della vita.
Un'arte marziale che sia veramente tale deve fornire i mezzi per vincere in uno scontro, di qualunque tipo esso sia e per millenni gli stessi cinesi hanno cercato il modo più efficace di pervenire a questo risultato.

L'abilità degli antichi praticanti è divenuta giustamente leggendaria e nella maggior parte dei casi, purtroppo, il livello attuale è ben lontano da essa forse perchè sono cambiati anche gli scopi per i quali si pratica.
Ciò non toglie che ancora oggi i
vari stili tradizionali di kung fu rappresentino un metodo di combattimento di notevole efficacia. Efficacia che, tuttavia, si rivela allo studente solo dopo un periodo piuttosto lungo, variabile a seconda delle attitudini individuali, di pratica assidua e completa dedizione.

Le tecniche di combattimento, infatti, devono essere praticate ripetutamente per innumerevoli volte, finché non divengono parte delle reazioni inconsce e istintive dell'allievo; solo a quel punto non ci sarà più spazio tra l'attacco dell'avversario e la propria, precisa, reazione, perché non ci sarà bisogno di ricorrere ai lenti processi della mente razionale per pensare al da farsi. Tutto accadrà spontaneamente e il tempo e lo spazio muteranno di significato, al servizio dell'ineluttabile vittoria del guerriero kung fu.

Ecco perché si dedica molto tempo all'allenamento quasi ossessivo delle forme e delle tecniche di base, create secondo il principio della massima utilità.
Al principiante occidentale può sembrare di perdere del tempo in posizioni assurde, soprattutto se confrontate con sport da combattimento più recenti dove in pochi mesi e con una selezione ristretta di esercizi si sale su un ring. Queste metodiche di allenamento intenso e talvolta logorroico sono solo, in realtà, chiavi di accesso a una realtà più profonda. Per costruire un castello, si dice nel kung fu, ci vuole molto tempo, ma sarà poi assai difficile da abbattere, mentre per costruire una casa ci vuole meno tempo, ma essa crollerà molto più facilmente.
Antica rappresentazione degli allenamenti di kung fu

IL SIGNIFICATO DI KUNG FU



COSA SIGNIFICA KUNG FU

Il termine kung fu (功 夫) rappresenta il nome con cui sono maggiormente note in occidente le arti marziali tradizionali cinesi.
La parola Kung fu (Py: Gong Fu) è traducibile in Italiano con 'Abilità', 'esercizio eseguito con abilità','divenire abile con l'esercizio', oppure più; semplicemente 'particolare destrezza'
Per un cinese 'kung fu' può significare semplicemente 'tempo da impiegare in qualche attività'.
Per questo per gli orientali non è molto naturale associare questo termine all'arte marziale a noi nota ma piuttosto questo serve per definire il livello di abilità nella pratica marziale stessa.
Per kung fu si intende quindi, in senso esteso, la capacità di eseguire un compito o un lavoro grazie all'abilità acquisita nel tempo con un duro addestramento.

Nei libri e in alcuni film spesso i Maestri cinesi dicono ai propri allievi: 'Nel tuo Wu Shu c'è poco Gong Fu!' riferendosi al fatto che l'esercizio viene praticato piuttosto meccanicamente, anche se correttamente, ma senza l' 'abilità' marziale che si acquisisce solo con l'esperienza.
Non è ben chiaro il processo storico attraverso il quale si è giunti a usare principalmente questo termine per definire le arti marziali cinesi in occidente.
Con molta probabilità, il termine 'Kung fu', veniva utilizzato in alcune zone del Sud della Cina e un'influenza determinante alla propagazione occidentale del termine è stata data, successivamente, dai produttori cinematografici di Hong Kong e dalla famosa 'Opera di Pechino' che hanno fatto sbarcare il cinema di arti marziali in occidente come 'kung fu'.
Lo stesso '
Bruce Lee' ha utilizzato questo termine nei suoi film divenuti celebri in tutto il mondo.
Tutta questa premessa per dire che questo termine, nonostante sia il più celebre in occidente, non è ritenuto altrettanto preciso e calzante dai Cinesi per i quali resta un termine troppo generico e talvolta non attribuibile nemmeno all'arte marziale stessa.
In realtà, da secoli in Cina, esistono termini molto più precisi per definire le arti marziali come per esempio quelli riportati nel seguente schema
Il termine più utilizzato in Cina è Wu Shu 武 術 (Arte di Guerra) intesa come arte di combattimento marziale. Quando si parla di Wushu è sempre bene specificare se Tradizionale o Moderno perchè oggi, impropriamente in occidente, con  questo termine si intende quello moderno, una disciplina sportiva nata in epoca recente che pone enfasi sull'estetica del movimento e sulla prestazione atletica e coreografica, più che all'aspetto marziale.

Nel 1912, inoltre, la Repubblica Cinese, da poco costituita, rese ufficiale il termine 'Kuo shu' 国 術 (
Py: GuoShu) (arte nazionale), termine dal quale tra l'altro prende nome anche il nostro sito 'Kuoshu.net', ancora oggi molto usato soprattutto a Taiwan.
A livello popolare, i termini 'wushu' e 'wu i' sono considerati più dotti e accademici, mentre, d'altra parte, nel linguaggio comune capita di indicare la pratica del kung fu con 'Da Quan', che letteralmente significa 'colpi di pugilato', ma in senso esteso indica appunto l'allenamento delle arti marziali; da questo termine deriva successivamente anche 'San Da'